Munaciello

Faustino, un giovane orfano del conservatorio, morto a Napoli nel 19esimo secolo, si sveglia sotto forma di fantasma all’interno del teatro San Carlo nel 2024.

Il Teatro, tramutato in una creatura senziente da un misterioso minerale alieno, gli comunica di aver bisogno del suo aiuto: qualcuno o qualcosa lo ha “Infettato”. Infatti, non riesce più a controllare la sua stessa architettura e, soprattutto, non trova i suoi ricordi artistici.

Lo spiritello, che a stento riesce a controllare la sua nuova condizione fisica si sente totalmente impreparato ad essere un eroe; inoltre, è sempre stato un bambino timido ed estremamente ansioso - e se prima gli facevano paura i fantasmi, adesso ha paura proprio di qualunque cosa - ma non ci sono alternative, deve aiutare il San Carlo a rimuovere le porzioni di “codice” corrotte e liberare così i suoi ricordi, seguendo le tracce del virus alla sorgente dell’infezione.

Presto però, si accorge di non essere solo: un team di specialisti del paranormale è infatti intrappolato insieme a lui nella struttura.
Dotati di apparecchiature ad alta tecnologia: fotocamere specializzate montate su minuscoli droni automatizzati - sono in grado di scattare delle foto che effettivamente “catturano” spiriti e fantasmi.

Faustino, terrorizzato dai droni e dai cacciatori, deve quindi stare attento a non entrare nel campo visivo delle fotocamere.
Dall’altro lato, il Teatro è dalla sua parte: Il San Carlo, infatti, nonostante sia malato e confuso, riesce comunque a comunicare con Faustino, suggerendogli come utilizzare i suoi poteri e indicandogli la strada.

In questo modo, il piccolo spirito esplora l’intero Teatro, dal foyer ai palchetti al golfo mistico, liberando man mano i “ricordi”, che altro non sono che gli artisti, i musicisti e i personaggi -sia immaginari che reali - che hanno frequentato il teatro nei suoi secoli di storia.